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Correva l’anno 2003 e avevo 8 anni quando assieme alla mia famiglia ho iniziato a partecipare a progetti di inclusione per i senza fissa dimora del territorio.
Ricordo in particolare un Natale durante il quale abbiamo portato a diverse persone che dormivano per la strada alcuni pentoloni di cibo caldo e pandori.

Rammento che ciò che più mi ha colpito, già all’epoca, è che nonostante la fame e tutto il cibo a disposizione, erano molto più interessati a parlare con noi che a mangiare. Ci invitavano a condividere con loro le vecchie coperte di cui erano forniti facendoci spazio vicino a loro chiedendoci di rimanere lì ad ascoltarli. Ad ascoltare le loro storie di vita, i loro ricordi, a comprendere le loro lacrime.

 

Credo sia proprio da lì che è nato il mio interesse per la Psicologia, quando ho iniziato a vedere e a comprendere a fondo l’enorme potere della PAROLA e di un ASCOLTO EMPATICO e vicino “al punto giusto” - al punto giusto da non soffocare e al punto giusto da consolare e rassicurare. Quando ho capito che, oltre a situazioni estreme come quella di cui ho appena parlato in cui la solitudine è la triste protagonista, ci sono tante altre persone al mondo che sono o si sentono sole. E, in fondo, ognuno di noi è realmente solo con se stesso.

 

Ed ecco che trovare un ascolto professionale, un punto di riferimento in un professionista di cui ti puoi fidare e con cui poter indagare ed elaborare i tuoi pensieri ed i tuoi vissuti...è il primo passo per imparare a prenderti cura di te. Trovare qualcuno che ti accompagni nel “trovarti”, nel conoscere meglio te stesso ed acquisire maggiore consapevolezza portandoti ad accettarti…è il primo passo per imparare a volerti bene.

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